Parigi è sempre stata una delle città preferite da scrittori e poeti, forse per il fascino romantico che emana e per tutti quegli angoli talmente belli da sembrare finti.
Sicuramente uno dei personaggi simbolo di Parigi è stato Ernest Hemingway, che qui visse per diversi anni, e ne rimase talmente incantato da scriverne.
Infatti, proprio nel romanzo Festa Mobile racconta che “per Parigi non ci sarà mai fine e i ricordi di chi ci ha vissuto differiscono tutti gli uni dagli altri. Si finiva sempre per tornarci, a Parigi, chiunque fossimo, comunque essa fosse cambiata o quali fossero le difficoltà, o la facilità con la quale si poteva raggiungerla. Parigi ne valeva sempre la pena e qualsiasi dono tu le portassi ne ricevevi qualcosa in cambio. Ma questa era la Parigi dei bei tempi andati, quando eravamo molto poveri e molto felici”
Se desiderate scoprire un itinerario alternativo per scoprire la Ville Lumiere, continuate a leggere:

Place de la Contrescarpe.
La prima tappa di questo viaggio è, come è giusto che sia, la prima abitazione parigina di Hemingway. Si trova in Rue du Cardinal Lemoine e la riconoscerete per la targa affissa al muro. Qui lo scrittore visse quando era giornalista. Place de la Contrescarpe è una piazzetta nascosta, circondata da locali e piccoli ristorantini, nel Quartiere Latino, a ridosso del Pantheon.

Parigi

Rue Descartes.
Nel 1922, Hemingway affittò un piccolo attico in Rue Descartes, che divenne il suo studio. Nello stesso edificio morì Paul Verlaine, venticinque anni prima. Anche qui troverete una targa ad indicarvi l’abitazione.

Giardini del Luxembourg.
Hemingway li amava soprattutto nei pomeriggi autunnali, quando si soffermava a osservare i giocatori di bocce e gli alberi nudi.

Giardini del Lussemburgo

La Closerie Des Lilas.
Hemingway era un grande bevitore, non poteva quindi mancare un bar tra i luoghi più frequentati, durante gli anni parigini.
Tra quelli più amati da tutti gli artisti che vivevano a Parigi negli anni Venti e Trenta, ci sono La Rotonde o La Coupole, dove si incontravano Picasso, Modigliani, Man Ray e Francis Scott Fitzgerald.
Hemingway invece preferiva La Closerie des Lilas, in Boulevard Montparnasse. Qui amava intrattenersi per ore e ore in compagnia di Ezra Pound.
E proprio qui, si dice, abbia terminato la stesura di Il Sole sorge ancora.

Closerie Des Lilas

Libreria “Shakespeare and Company”.
Ovviamente non poteva mancare una delle librerie più famose di Parigi, e forse del mondo: Shakespeare and Company. A quei tempi, la libreria era ancora in Rue de l’Odèon, ma già allora “in quella strada fredda e spazzata dal vento, era un posto caldo, allegro con una grossa stufa durante l’inverno, tavoli e scaffali di libri, libri nuovi in vetrina, e sulle pareti le fotografie di scrittori famosi, morti e viventi. Le fotografie sembravano tutte istantanee e anche gli scrittori morti avevano l’aria di essere vivi”.

Hotel Ritz, Bar Hemingway.
C’era un aneddoto che Hemingway amava raccontare: la liberazione del bar dell’Hotel Ritz, durante la riconquista alleata di Parigi, alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Che sia vero o meno, non importa. Quello che conta è che lo scrittore fu uno dei più assidui frequentatori del bar, situato in Place Vendome, a pochi passi dal Louvre. Questo ancora oggi è considerato uno dei posti migliori dove poter bere un cocktail, a Parigi.

E voi, ne conoscete altri?

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